Lilial nei cosmetici ed infertilità: cosa sappiamo?
3 min readNegli ultimi giorni il ban del Lilial, un ingrediente presente in un noto prodotto per capelli, ma anche in molti altri cosmetici, ha scatenato molto timore.
Il Lilial è una sostanza chimica, precisamente un’aldeide, che per i chimici più appassionati appare così:
Il suo altro nome è Butylphenyl methylpropional.
Perché viene usato nei cosmetici?
Il Lilial è una fragranza, piuttosto famosa e utilizzata, molto apprezzata per l’odore caratteristico floreale, che ricorda il giglio e il mughetto. Per questo piacevole profumo, infatti, viene aggiunto a cosmetici, fragranze, ma anche prodotti per la pulizia della casa, saponi, detersivi per i vestiti.
Un allergene conosciuto…
Il Regolamento UE riguardante i prodotti cosmetici, il n. 1223/2009, lo aveva già inserito nell’Allegato III, ovvero sostanze che si possono utilizzare nei prodotti cosmetici ma con limitazioni. Tra queste, 26 sono le sostanze considerate allergizzanti, che quindi potrebbero causare sensibilizzazione, problemi della pelle, dermatiti da contatto, sia di origine sintetica, sia naturale (ricordate il mio monito: naturale non significa innocuo!). Anche il farnesolo, per esempio, presente in molti oli essenziali ottenuti da diverse piante come il gelsomino, il tiglio, la rosa, che dona un apprezzatissimo profumo di fiori, è in questa lista di sostanze allergizzanti.
Il motivo del divieto
Alcuni test preclinici su animali hanno dimostrato che potrebbe esserci una correlazione tra Lilial e problemi di infertilità.
Vedo già il panico nei vostri occhi.
Non fraintendetemi, capisco che il terrorismo mediatico che è stato generato in questi giorni vi spaventi, e pensare che per anni possiate aver usato una sostanza che ora viene vietata per motivi di sicurezza possa generare in voi timori.
Tuttavia ragioniamo per gradi.
Sì, gli studi su modelli animali hanno dimostrato problemi riproduttivi, questo è vero. I test sono stati fatti su diverse specie animali, e per una maggior sicurezza sono stati considerati i dati sui ratti, la specie che si è dimostrata più sensibile. Anche un ampio margine di sicurezza è stato considerato negli studi, e anche se utilizzassimo ogni giorno numerosi prodotti contenenti Lilial, la nostra esposizione sarebbe comunque decine di volte inferiore rispetto a quella considerata pericolosa nei ratti. Ricordate, inoltre, che animali ed esseri umani non sono identici, quindi la riproducibilità non è perfetta, e ad oggi non ci sono studi a dimostrazione che il Lilial possa causare infertilità negli umani.
Inoltre, il problema non è tanto il Lilial nei cosmetici, quanto il Lilial in moltissimi prodotti di uso quotidiano. Quindi, sebbene l’esposizione del Lilial presente nei soli prodotti cosmetici non dovrebbe destare preoccupazioni (come abbiamo detto prima, c’erano dei limiti di concentrazione bei precisi da non superare), la presenza di questa sostanza in molti altri prodotti come detersivi, saponi, ammorbidenti, prodotti per la pulizia, ha fatto riflettere.
Molto importante è sottolineare che, sebbene i cosmetici siano strettamente regolati in UE, non così stringente è la normativa per gli altri prodotti citati poco fa.
Le decisione del SCCS
Il Comitato Scientifico sulla Sicurezza dei Consumatori (SCCS) ha quindi pensato, in via precauzionale, che fosse meglio vietare la sostanza. Tuttavia, il report sulla “non sicurezza” del Lilial e la proposta del ban era già stata fatta nel 2019, quindi le aziende hanno avuto anni per formulare prodotti con fragranze differenti e terminare le scorte dei prodotti già sul mercato (fino al 1 marzo 2022).
In conclusione, non andate in crisi. Considerate che il divieto del Lilial vale tra i cosmetici nell’UE, ma si utilizza ancora in tantissimi prodotti in tutto il mondo. Se ci fosse stato un grave ed evidente rischio per la nostra salute, i tempi del divieto sarebbero stati necessariamente più brevi! Tuttavia, sempre meglio agire con cautela, non è così?
Se volete leggere altri articoli relativi a dermatologia e cosmesi:
La pelle: una barriera passiva?
Fonti:
Un altro articolo che vi consiglio di leggere, che senz’altro è stata fonte di ispirazione, lo trovate sul sito della Beautycologa… Se ancora non la seguite, cosa aspettate?
Anche https://labmuffin.com ha fatto degli interessantissimi video a riguardo! Vi invito a guardarli, sono semplici e chiari.
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Laureata in Farmacia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia UNIMORE. Innamorata della scienza, vorrei poter trasmettere agli altri la mia passione. Adoro viaggiare, conoscere nuove culture ed immortalare i momenti migliori con una fotografia. Sono convinta che la conoscenza renda liberi.