Carnevale a Firenze
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Non tutti sanno che la Toscana vanta una tradizione popolare in fatto di maschere e storie di carnevale. Se a Viareggio pensiamo subito quando parliamo di carnevale, a Firenze le celebrazioni del il rito più festoso e colorato dell’anno, hanno una storia antica. La tradizione infatti sposta le lancette indietro fino al Medioevo quando le classi sociali più abbienti si mescolavano al popolo e si festeggiava il carnevale prima del periodo di astinenza e penitenza legato alla Quaresima.
La storia del Carnevale

La storia del carnevale fiorentino inizia nel Quattrocento e si lega alla figura di Lorenzo de’ Medici. Il capostipite della famiglia fiorentina nel 1490 scrisse il famoso canto di carnevale ( chi vuol essere lieto, sia; di doman non c’è certezza) dedicato a Bacco a Arianna. Un canto che inneggiava alla leggerezza e che doveva essere eseguito da un coro, accompagnato dalla musica.
A Firenze esisteva già la tradizione dei carri, detti anche tronfi, con cui si festeggiava la Quaresima. I giovani delle famiglie nobili si mascheravano e seguivano la folla lanciando palle di stracci, un modo per costringere chiunque, ma in particolare i padroni, a sospendere le proprie attività per uscire in strada e provare a divertirsi. Da qui infatti ebbe origine il famoso gioco del calcio storico fiorentino, gioco che ancora oggi ricorre nella storia e nella città di Firenze.
Il carnevale però più che gioco cominciò a divenire una vera e propria festa a partire dal Settecento. Le sfilate dei carri, i veglioni, i giochi continuarono a mantenersi vivi fino all’avvento dei Lorena. In particolare cominciarono a diffondersi anche i grandiosi e sontuosi balli a palazzo che altro non erano che feste private in cui ci si ritrovava per ballare la quadriglia, il minuetto, la gavotta. A questi si aggiunsero i balli nei teatri ( famoso quella Della Pergola) in cui venivano esposte opere nuove e famose commedie . Anche in campagna si celebrava il carnevale ed è di questi anni la celebrazione della festa a ritmo di trescone, carola e salterello, musiche popolari che animavano le aie della provincia.
A partire dall’Ottocento e fino al Novecento ebbero luogo i famosi balli pubblici che in genere si celebravano sotto le logge del Mercato Nuovo all’altezza della Loggia dei Lanzi, posizione strategica perché nobili e signori potessero ricevere lazzi e battute. La Grande guerra fermò i festeggiamenti che ripresero a partire dal 1918 trasformandosi quasi esclusivamente in eventi privati con ricchi veglioni all’interno delle dimore storiche. Resta però alla Firenze dell’Ottocento la palma dei carnevali più spettacolari d’Italia. Negli anni che andavano dal 1886 al 1888 quello che era il “ghetto”(uno dei quartieri di Firenze) venne trasformato in un vero e proprio carnevale da strada. Case, negozi, piazze vennero allestiti da artisti e arredatori che trasformarono il quartiere in una città dentro la città.
Il carnevale fiorentino oggi

Oggi il carnevale fiorentino si costituisce di due importanti appuntamenti: il Gran Ballo delle “Regine a Palazzo” e la Parata di Carnevale. Il gran ballo celebra l’antica tradizione dei balli in maschera che nacquero alla corte di Lorenzo de’ Medici e che erano tipici durante il Rinascimento. Si svolge all’interno del Salone dei Cinquecento ed è un evento a pagamento che vede la partecipazione di ospiti di rilievo, spesso anche del panorama internazionale.
La parata del carnevale invece non è altro che una sfilata in maschera che partendo da una delle piazze più celebri di Firenze (Santa Maria Novella) attraversa tutto il suo centro storico arrivando fino a Piazza della Signoria. Qui la sfilata, animata dalle gare di maschere, riceve vari premi che in genere sono realizzati dagli orafi della città. Chi si aggiudica il primo premio vince lo Stenterello, la maschera più conosciuta e più famosa della città fiorentina.

Laureata in Scienze della Comunicazione, scrivo per passione occupandomi di cultura. Attualmente sono alla ricerca di un impiego ma negli anni passati ho ricoperto varie figure in ambito digital e comunicazione. Amo il cinema, il teatro e lo spettacolo dal vivo e nutro grande interesse per la scrittura e il giornalismo. Nel tempo libero faccio volontariato e continuo ad ampliare la mia formazione occupandomi di web marketing e comunicazione social.