GIORDANO BRUNO, IL PROFETA DELL’UNIVERSO INFINITO.
9 min readGiordano Bruno è un filosofo, scrittore e predicatore italiano nato a Nola nel 1548. Il 15 giugno 1565 entra nell’ordine domenicano, al fine di dedicarsi agli studi teologici, anche per via della passione per gli studi filosofici che diverrà evidente nel tempo.
Rinuncia al nome di battesimo (Filippo), come imposto dalla regola domenicana. Non si ha certezza delle motivazioni della scelta del nome Giordano, che si ritiene avvenuta in onore di Giordano di Sassonia (religioso tedesco vissuto tra il XII ed il XIII secolo) oppure di Giordano Crispo (suo insegnante di metafisica).
L’espulsione dall’ordine domenicano e l’inizio della peregrinazione.
Giordano Bruno viene denunciato da Agostino da Montalcino, frate con il quale si relaziona in merito ai suoi dubbi circa la dottrina Trinitaria. Ne consegue un processo per eresia in seguito al quale, Giordano Bruno viene espulso dall’ordine domenicano. Nel 1576 lascia così la Campania ed inizia la sua peregrinazione in Italia ed in Europa.
Numerose sono le città presso le quali il filosofo nolano soggiorna in Italia. Degno di nota è il periodo durante il quale, a Savona, Giordano insegna grammatica e cosmografia. Si ritiene che la cosmografia affondi le radici ai tempi di Tolomeo o addirittura dei Sumeri. Si tratta di una disciplina variamente catalogata come parte di geografia e astronomia.
Giordano Bruno approda in diversi Paesi europei: Svizzera (1578), Francia (1579), Inghilterra (1583), Germania (1586), Repubblica Ceca (1588). A Praga è degna di nota una pubblicazione dedicata all’imperatore Rodolfo II dal titolo “Articuli centum et sexaginta adversus huius tempestatis mathematicos atque philosophos”, che tratta di geometria, e nella cui dedica sottolinea che per guarire i mali del mondo sia necessaria la tolleranza sia in campo strettamente religioso sia in quello filosofico. Giordano Bruno, che spera invano di essere accolto a corte, viene ricompensato con trecento talleri, ma non con un incarico in università al quale il filosofo ambiva.
Nel 1584 a Venezia viene stampato per la prima volta il volume “De l’Infinito Universo et Mondi”, diviso in 5 dialoghi. Giordano Bruno riprende il tema, già trattato in precedenti dialoghi, della necessità di un accordo tra filosofi e teologi perché “la fede si richiede per l’istituzione di rozzi popoli che danno esser governati”.
Giordano Bruno è il primo teorico dell’universo infinito, composto da infiniti mondi, in cui manca un centro, e quindi un ordine gerarchico tra corpi celesti. Nel 1929 Edwin Hubble annuncerà la scoperta dell’espansione dell’universo. Non un universo “infinito” dunque, ma comunque un cielo che non finisce mai.
Il filosofo nolano ipotizza, sempre nel “De L’Infinito Universo et Mondi”, la legge di gravitazione universale (che sarà perfezionata da Isaac Newton nel 1687) e la teoria della deriva dei continenti (che sarà finalizzata da Alfred Wegener nel 1910).
È presumibile ipotizzare che buona parte della bibliografia di Giordano Bruno sia stata ridimensionata a causa dell’accusa di eresia e della successiva censura da parte della Chiesa.
Dal Dio infinitamente grande all’universo infinitamente grande. Giordano Bruno è precursore dell’Illuminismo e del “sentimento religioso cosmico”
Nel 1592 dinanzi all’Inquisizione veneziana, Giordano Bruno di nuovo esprime scetticismo nei confronti della dottrina trinitaria, sostenendo che Padre Figlio e Spirito Santo non consistono in persone distinte, bensì in manifestazioni divine.
Giordano Bruno muore, condannato al rogo, il 17 febbraio 1600 al Campo de’ Fiori a Roma. Poco prima di morire, dialogando con l’amico Sagredo afferma “Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di aver vinto”. La sua condanna definitiva non potrà arrestare il germogliare di un senso di meraviglia contagioso, grazie al quale fioriranno prima l’Illuminismo ed un progresso scientifico e tecnologico esponenziali da un secolo a questa parte.
Grazie all’arte ed alle scienze che effettivamente germoglieranno nei secoli a venire, si realizzerà un’autentica “moltiplicazione dei pani”. Nel nostro Paese, dal 1861 ad oggi, la quota di addetti all’agricoltura è passata dal 78% al 4%. All’alba dell’Unità d’Italia era analfabeta il 78% della popolazione. Grazie alla tecnologia (non solo medica), da allora, la speranza di vita alla nascita è praticamente raddoppiata. Si tratta dunque di progressi che erano impensabili per il popolo sottomesso al giogo delle monarchie assolute regnanti in Europa.
Se le Sacre Scritture ed i Vangeli fossero interpretati in maniera minimalistica, il contrasto tra scienza e religione apparirebbe meno netto rispetto a quanto percepito da gran parte dell’opinione pubblica. Anche se Giordano Bruno viene bollato come eretico dalla Chiesa cattolica, inizia a germogliare l’idea concreta di un universo infinito, reinterpretando il concetto astratto di un Dio infinitamente grande.
Galileo Galilei, nato nel 1564, quasi contemporaneo di Giordano Bruno, fu il primo a sospettare che la luce non si propagasse istantaneamente e a cercare di misurarne la velocità.
Da tre secoli a questa parte abbiamo contezza che la luce che giunge dalle stelle non è luce emessa in questo momento, e che essa si è originata un certo numero di anni luce fa, a seconda della distanza delle singole stelle, collocate in un universo infinito in cui, si canta oggi, tutto obbedisce all’amore. Il rapporto tra durata della vita umana ed esistenza media di una stella è inferiore del rapporto tra la vita media di una formica e la nostra speranza di vita. Siamo davvero piccoli al cospetto di Dio e dell’universo.
Albert Einstein è il più importante fisico del XX secolo, e si rivelerà essere anche grande filosofo. Nel 1915 proporrà la teoria della relatività generale, che descrive le proprietà dello spaziotempo. Egli ha dimostrato che esiste un trait d’union tra immensità ed eternità, descrivendo compiutamente lo spaziotempo. È lui a delineare l’ampio concetto di “sentimento religioso cosmico”.
E l’immensità si apre intorno a noi…in questa notte fantastica.
Certamente scienza e religione sono e rimarranno sempre diverse nel metodo. L’affermazione di Albert Einstein stesso “non credo che Dio giochi a dadi” è di per sé contrastante con quanto ha accertato la scienza sino ad oggi, ossia, regnano caso e caos nel cosmo, benché difficile da accettare per noi.
Il progresso scientifico e tecnologico e, anche se spesso temporaneamente fuori sincrono, culturale, rendono i dogmi della religione, nella sostanza, più difficilmente credibili. Il metodo scientifico è l’unico capace di tracciare un sentiero verso la “notte fantastica”, la vetta che idealmente rappresenta il massimo perfezionamento dell’individuo. Il fine della promozione del metodo scientifico perfezionato nell’ambito dell’Illuminismo, che consiste segnatamente nell’utilizzo dei ferri del mestiere dei quali si avvale la scienza, è quello di tracciare un argine tra ciò che è verificato e ciò che non è verificato.
Quando l’adeguamento culturale è di gran lunga fuori sincrono, l’uomo vive disagio e senso di smarrimento, come se si trovasse inerme dinanzi ad un sentiero in montagna particolarmente ripido.
Per questo la riconciliazione tra scienza e religione può essere vista come un rifugio dal quale ammirare la vetta prima descritta, immaginando la via maestra per raggiungerla e recuperando una rinnovata fiducia nella vita. Secondo Albert Einstein “l’immaginazione è più importante della conoscenza”. Sono molte le citazioni, più o meno veritiere, a lui attribuite. Nel libro “Pensieri di un uomo curioso”, a cura di Alice Calaprice è contenuta una raccolta delle sue idee.
Sarà possibile vedere “in maniera perfetta”, come narra la prima lettera di S.Paolo ai Corinzi, quando “il dono delle lingue cesserà” e “la scienza svanirà “… Le religioni tendono a non mettere in discussione i propri dogmi, a differenza della scienza, dove, ad esempio nel caso dell’Astronomia, sono frequentemente smentite e riviste ipotesi e conclusioni precedenti. In Occidente si è verificata una continua tensione tra poteri temporale e spirituale, non riscontrata nel Medio Oriente, dove queste due sfere tendono a rimanere immobili. Il cammino verso il perfezionamento dell’animo umano nel mondo musulmano somiglierebbe più ad una traversata del deserto e non ad una salita in montagna. Duemila anni fa si allinearono la nuova religione cristiana e la filosofia del mondo classico, benché questa convergenza abbia comportato un inevitabile ridimensionamento di quest’ultima. “Quand’anche Gesù fosse stato inventato, sarebbe altrettanto miracoloso, perché non cesserebbe di ingentilire il cuore di chi non crede”. Sono parole di Umberto Eco, filosofo che, per scrivere “Il Nome della Rosa” si ispirerà ai Rosacroce, ordine che raccoglierebbe l’eredità dei cavalieri templari, e del quale Filippo, ribattezzato Giordano Bruno, potrebbe essere precursore. Giordano è anche il nome del fiume in cui San Giovanni Battista battezzò Gesù. Nelle logge della Massoneria di rito scozzese, dal Settecento è consuetudine compiere un rito di elogio a San Giovanni Battista, il precursore di Gesù, che è figura di rilievo anche nella tradizione musulmana. Prima di Gesù, egli radunava le folle con le sue predicazioni, proprio presso il fiume Giordano. Per gli ebrei il fiume Giordano è il luogo dove Giosuè, successore di Mosè, portò il popolo ebraico nella Terra Promessa.
Dal miracolo alla meraviglia
Ancora Giordano Bruno nel 1591 profetizza “ascolta la Luna e lei ti dirà com’è fatta la Terra e come son fatti gli infiniti mondi che popolano l’universo infinito”. La descrizione puntuale dello spaziotempo e lo sbarco sulla Luna del 1969 hanno rappresentato un notevole progresso materiale e spirituale, e momenti storici tramite i quali immaginare la vetta, la “notte fantastica”, tanto cruciali quanto il passaggio dal politeismo ad un Dio unico universale. Lo sbarco sulla Luna costituirà (anche se una non trascurabile corrente di scettici verso la scienza non crede abbia avuto luogo…) la prima esplorazione nel cosmo per mano dell’uomo, e grazie ad esso l’uomo si potrà rendere conto di quanto è preziosa la vita sulla Terra. Ne ho parlato ampiamente in un mio precedente articolo dal titolo “L’Autentica Bellezza del Mare Lunare”.
Dopotutto miracolo, etimologicamente parlando, significa “cosa miracolosa”. Sempre Albert Einstein scriverà che “la scienza senza la religione è cieca, e la scienza senza la religione zoppa”. Le parole “fede” e “fiducia” derivano dalla medesima radice “fides”. La civiltà occidentale oggi vive una vistosa crisi di fiducia.
Anche l’antica Roma cosmopolita era attanagliata da una grande crisi di fiducia al tramonto dell’Impero. I primi cristiani diffusero un messaggio rivoluzionario, in primis per via di due concetti di portata epocale: la possibilità di accesso a Dio per il singolo individuo ed il monoteismo. Oggi è di nuovo possibile riscrivere una cosmologia al passo con i tempi che ci consenta di vedere il mondo con un senso di meraviglia portatore di rinnovata fiducia nella vita?
Si potrebbe prevedere nell’ambito degli attuali percorsi spirituali, ad esempio all’interno dell’educazione catechistica, un cammino in cui vi sia avvicendamento tra l’idea di miracolo e il senso di meraviglia, in scala più grande rispetto a quanto avviene, ad esempio, quando si smette di credere alla favola di Santa Lucia e, quindi, soppiantando l’idea di miracolo tra i meno giovani. Il senso di meraviglia e di ringraziamento per il Creatore può essere sperimentato anche in un bosco o in un osservatorio astronomico. Luoghi che potrebbero creare occasioni di preghiera, meditazione, socializzazione e di ritiro spirituale.
La richiesta di rimozione della statua di Giordano Bruno, avanzata nel 1929 nell’ambito della stipula dei Patti Lateranensi, se accolta, avrebbe rappresentato un vero scempio.
La figura di Giordano Bruno, profeta del cielo che non finisce mai, merita invece di essere rivalutata, perché l’esplorazione del cosmo (già dallo sbarco sulla Luna del 1969) ci ha reso ancora più consapevoli di quanto sia preziosa la vita sulla Terra. Da pochi anni è iniziata l’esplorazione spaziale dello spazio profondo grazie al telescopio James Webb, che ci rivelerà molto di chi siamo e da dove veniamo.
Vi sono affermazioni di Giordano Bruno che la scienza non può dimostrare. “Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera materia”.
Il cielo non finisce mai, ma la possibile durata di una civiltà tecnologica e la distanza in anni luce costituiscono limiti invalicabili al possibile incontro con forme di vita extraterrestri, sul quale fantastica già Giordano Bruno. Egli scrive “Ti prego, magnifico Signore, non preoccuparti di tornare da noi, ma aspetta il nostro ritorno da te.”
La filosofia di Filippo Giordano Bruno da Nola, precursore dell’Illuminismo e profeta del cielo che non finisce mai, ha contribuito ad un notevole balzo in avanti per la civiltà planetaria ed al crescente senso di meraviglia verso il creato e l’universo.
LINK CONSULTATI:
Oltre l’Eresia: Influenza di Giordano Bruno sulla Filosofia e sulla Scienza – Fabio Porrino
Giordano Bruno e la Luna (cittadellascienza.it)
Giordano Bruno in “Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco” – Treccani – Treccani
Scienza e connessioni dell’anima tra Bentov, Einstein e Bruno (fortuneita.com)
BRUNO, Giordano in “Dizionario Biografico” – Treccani – Treccani
Laureato in economia, mi appassiona l’evoluzione della governance globale, che oggi deve fronteggiare problemi globali. Credo che grazie al metodo scientifico sia possibile cogliere quanto sono meravigliosi il mondo ed il cosmo.
Dopotutto miracolo significa “cosa meravigliosa”.