Ottobre 12, 2024

Voci dal mondo: Dublino!

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Perché lasciare l’Italia e volare all’estero per un Master? Ce lo spiega Lorenzo, che ha vissuto a Dublino per un anno.

Lorenzo, ti sei laureato alla triennale di Economia e Marketing Internazionale presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Per quale motivo hai scelto di trasferirti all’estero per la Laurea Magistrale?

Ho sempre avuto il desiderio di studiare all’estero per vedere come fossero diverse scuole o università rispetto all’Italia. Inoltre, informandomi su quali corsi dedicati esclusivamente al marketing esistessero in Italia, non ho trovato indirizzi Magistrali che mi convincessero troppo. In ogni corso c’era sempre qualche altro esame non proprio attinente a ciò che volevo studiare (senza nulla togliere comunque alla loro validità). All’estero e in particolare Dublino invece ho trovato diversi indirizzi dedicati esclusivamente a ciò che mi interessava, tra l’altro della durata di un solo anno, tra cui il Master of Science in Marketing.

Hai frequentato il prestigioso Trinity College di Dublino. Come mai hai scelto questo istituto?

Ho scelto il Trinity dopo aver valutato altri 3 istituti e questo mi è sembrato il miglior compromesso considerando vari elementi. A livello di prezzi era uno dei più costosi ma era molto comodo in quanto situato al centro della città. Inoltre, l’avevo in parte già visitato in vacanza e mi aveva affascinato: è un’università antica, rinomata e tra i primi posti nelle classifiche europee.

 

Che cosa ti è piaciuto di più? 

Sicuramente l’approccio all’insegnamento, fondato sulla valorizzazione del lavoro individuale e di quello di gruppo, a cui non ero abituato, sui progetti e i case studies di realtà esistenti. Èstata una sfida ma mi ha arricchito molto. L’ambiente internazionale poi, con studenti provenienti da tutto il mondo, è stata un’altra cosa che ho apprezzato tanto. Infine la biblioteca (Old Library), uno dei simboli più famosi del College è sempre mozzafiato…e in quanto studente potevo entrare gratis, saltando la sempre lunga coda di turisti.

Da grande appassionato, la tua tesi parlava di… birra! Ci vuoi spiegare brevemente di cosa hai trattato?

Ho trattato un argomento che ho scoperto proprio a Dublino e mi ha affascinato e appassionato: la choice architecture o architettura delle scelte. Si tratta di un insieme di tecniche con le quali si cerca di influenzare i comportamenti delle persone in modo non coercitivo, per indirizzarle verso la soluzione migliore che, in modo inconscio e a causa di bias cognitivi, non sceglierebbero. La sua applicazione del marketing è affascinante e io ho provato a studiare come si potrebbero applicare questi principi nelle strategie di branding nel mercato della birra. Ho unito due mie grandi passioni: il marketing e questa bevanda buonissima.

A livello universitario e lavorativo, pensi che Dublino offra più possibilità ai giovani rispetto all’Italia? Hai mai pensato di rimanere lì dopo la Laurea Magistrale per cercare lavoro?

Non ho fatto un paragone ma a Dublino ci sono sicuramente tantissime opportunità per i giovani. Grandi aziende dell’hi-tech, della comunicazione e del digital (in ogni aspetto) hanno sede a Dublino e investono molto sui neolaureati anche internazionali. Per chi ha studiato marketing poi, le possibilità sono praticamente infinite (es. Google, Facebook, LinkedIn).
Quando sono partito avevo tenuto in considerazione l’idea di rimanere lì una volta terminato il corso, se mi fossi trovato bene. Alla fine però, nonostante la città e l’ambiente mi piacessero molto e avessi tante opportunità in ambito lavorativo, ho deciso di tornare per due motivi principali: mi mancavano le persone che avevo lasciato in patria e volevo dimostrare che era possibile trovare lavoro anche in Italia, in un periodo in cui sentivo solo persone lamentarsene anche senza reali motivi. 

È stato difficile trovare casa? Come è stata la convivenza insieme ai coinquilini?

Sono stato molto fortunato, l’ho capito dopo qualche tempo. Sia perché ho trovato casa abbastanza velocemente (2/3 settimane dopo il mio arrivo) sia per i coinquilini con cui ho vissuto la maggior parte del tempo. Trovare un alloggio a Dublino è molto difficile: il riassunto è che c’è tanta domanda e poca offerta (poche abitazioni disponibili) e di conseguenza i prezzi degli affitti salgono. Io stesso ho speso non poco durante il mio soggiorno ma ho conosciuto persone a cui è andata molto peggio.
La convivenza coi coinquilini è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Anche qui si è trattato di una sfida, non sempre facile da affrontare: far convivere le abitudini di 9 persone diverse, provenienti da paesi anche molto lontani tra loro, non è sempre stata una passeggiata. Ma fortunatamente ho incontrato ragazzi simpatici, altruisti e veramente alla mano (quasi tutti) coi quali abbiamo formato una vera e propria famiglia. Inoltre, vivere con persone di nazionalità diverse e condividere racconti, storie, tradizioni e ricette mi ha arricchito molto. Il gruppo Whatsapp è ancora vivo dopo quasi due anni e ogni tanto ci si sente per aggiornarci sulle rispettive vite.

Pregi e difetti dell’Irlanda (e degli Irlandesi)? 

Sono sempre stato innamorato dell’Irlanda per la sua cultura e simbologia, per i paesaggi mozzafiato che ho visto finora solo in parte e per la birra e i pub, vere e proprie istituzioni. Ho conosciuto vari Irlandesi e loro mi hanno sorpreso per la loro cordialità e disponibilità. Se si tratta di parlare più lentamente perché, per via del loro accento marcato, non hai capito ciò che ti hanno detto, tranquillo…non lo faranno. Ma sono comunque pronti ad aiutarti se sei in difficoltà e a offrirti una pinta. Dublino è una città cosmopolita in cui puoi trovare davvero ogni nazionalità, in cui innovazione e tradizione si mischiano e convivono in modo naturale, integrandosi l’una nell’altra. Non è grande, si visita e si vive in comodità. Purtroppo però non è una città economica. Per uno studente che non lavora, può essere non facile gestire le proprie spese. Ma se ci si organizza, dopo un primo periodo per capire quali sono i pub e i centri commerciali dove si può risparmiare e come spostarsi in modo economico, la sopravvivenza è più che fattibile.

Parlaci del Saint Patrick’s Day: partecipare era il tuo sogno da una vita.

Esatto, sognavo da tanto tempo di vivere questa festa, mi sono preparato psicologicamente e fisicamente (ho tentato una tintura verde alla barba che però è fallita) a un evento che mi sono sempre immaginato in un modo ben preciso e…sono stato un po’ deluso.
Durante il St Patrick’s Day la città si riempie di persone che affollano O’ Connell Street e le altre vie principali: c’è così tanta gente che camminare e raggiungere posti è molto difficile. Però, oltre a una gran bella parata che attraversa Dublino (non dedicata alla cultura irlandese però), dopo poche ore il festeggiamento finisce. Niente fiumi di birra per le strade, gente che canta e balla sulle note di famose canzoni irlandesi: mi aspettavo di vivere queste esperienze ma purtroppo (o per fortuna) i controlli sono molto rigidi quel giorno e il consumo di alcool per le strade è strettamente proibito. Nonostante la delusione (e il freddo), io e i miei coinquilini non ci siamo arresi e la sera abbiamo festeggiato in un pub come credevamo che quella giornata si meritasse.
Il ritorno a casa in taxi è stato…interessante.

Com’è la vita a Dublino? Può essere considerata una città “a prova di universitario”?

Io personalmente ho cercato quanto più possibile di spostarmi a piedi in città: ogni posto non troppo in periferia si raggiunge facilmente con 30/45 minuti di camminata (ottima per smaltire le pinte). I biglietti di bus e tram sono abbastanza costosi, così come i taxi.
Nonostante Dublino abbia vari parchi, musei e monumenti belli, consiglio vivamente di visitare l’Irlanda al di fuori della capitale. I paesaggi più mozzafiato si susseguono lungo la Wild Altaltic Way, la costa Ovest, che ospita, tra le altre, le Cliffs of Moher, le scogliere più emozionanti che abbia mai visto. Ho potuto fare un tour del Ring of Kerry, altra zona, sempre lì vicino, che vale davvero la pena di visitare.
Due pub assolutamente da non perdere invece sono il famoso Temple Bar e il Brazen Head (il pub più antico della città).

Consiglieresti questa esperienza ai nostri lettori?

Consiglio assolutamente a studenti universitari e non di vivere un’esperienza all’estero, più o meno lunga, in solitaria. L’Irlanda e Dublino, in particolare: una città piccola ma densa, sotto tanti punti di vista. Dove la vita si vive in modo intenso e ti puoi arricchire davvero tanto, sotto tanti punti di vista. Essere “on your own”, da soli e dover imparare a cavarsela può essere spaventoso all’inizio ma è davvero stimolante e ti insegna tante cose.

Chiudo con una frase di una delle canzoni più famose della tradizione irlandese, che descrive bene come mi sono sentito per molto tempo dopo aver vissuto a Dublino.
“I’ve been a wild rover for many’s the year. And I spent all my money in whiskey and beer”

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