Novembre 11, 2024

AKIRA TORIYAMA, autore che ha cambiato il mondo dei manga

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Quest’anno si celebrano i 40 anni di Dragon Ball, un manga immortale che trascende il tempo e le generazioni e che ha influenzato non solo il panorama dei manga e degli anime, ma anche la cultura pop globale. 
akira toriyama

Era il 1984 quando, tra le pagine della più importante rivista giapponese di manga Weekly Shonen Jump, viene pubblicato il primo capitolo di un manga destinato a entrare nella leggenda: Dragon Ball dell’autore Akira Toriyama recentemente scomparso all’età di 68 anni.

LA SUA VITA

akira toriyama

Akira Toriyama nasce il 5 aprile 1955 a Nagoya, Giappone. Fin da piccolo sviluppa una grande passione per il disegno, dedicando gran parte del suo tempo libero a illustrare i suoi soggetti preferiti: animali e mezzi di trasporto, con una particolare predilezione per le motociclette, che sarebbero poi apparse frequentemente nelle sue opere.

Toriyama è stato profondamente influenzato dal grande maestro Osamu Tezuka, un pilastro del fumetto giapponese, noto per opere come “Astro Boy” e “Black Jack.” Tezuka è spesso considerato il “Dio del Manga” e il suo stile e le sue narrazioni innovative hanno avuto un impatto duraturo su Toriyama e su molti altri mangaka.

Oltre a Tezuka, Toriyama era molto affascinato dalle produzioni Disney dell’epoca. Uno dei film che lo colpì particolarmente fu “La carica dei 101,” uscito in Giappone nel luglio del 1962. L’animazione fluida, il design dei personaggi e la narrazione coinvolgente di questo film lasciarono un’impronta significativa su di lui, influenzando il suo approccio visivo e stilistico.

Nel 1978 realizzò la sua prima storia, Wonder Island, pubblicata sulla rivista Weekly Shōnen Jump. Il manga di genere fantasy di 15 pagine ha come protagonista il sergente maggiore Furusu dell’aviazione imperiale giapponese, che nel 1944 parte come kamikaze a bordo dell’aereo KI84 per distruggere la flotta nemica. All’improvviso dal velivolo si stacca l’elica e, dopo un atterraggio di fortuna, Furusu si ritrova sull’isola di Wonder Island, uno strano luogo ambientato da personaggi e animali molto particolari. 

Sin da questa sua prima storia lo stile narrativo di Toriyama risultava evidente: umorismo semplice e ingenuo, gag fisiche e la presenza nei suoi racconti di esseri umani e personaggi antropomorfi. Questa combinazione si sarebbe ripresentata con ancora maggiore intensità qualche anno dopo, portandolo al suo primo grande successo.

DR. SLUMP E ARALE

DR. SLUMP E ARALE akira toriyama

Toriyama continua per diverso tempo a disegnare storie brevi ma nessuna di queste riesce veramente a sfondare, fino a quando decide di pubblicare una storia con una protagonista femminile Tomato Police Woman. Questo manga ottiene un discreto successo tanto da fargli decidere di riproporre una trama con una personaggio principale femminile, Dr. Slump e Arale, che inizia a essere serializzata nel 1980. Il manga è ambientato nel villaggio Pinguino, un villaggio in cui vivono creature esilaranti e sopra le righe in cui abita Senbee Norimaki, un ragazzo di 28 anni e un geniale scienziato con un debole per le donne. Un giorno realizza la sua più grande invenzione: una bambina robot di nome Arale dotata di una forza sovrumana che, insieme alla sua grande ingenuità, sarà causa di continue scene divertenti. La passione di sempre di Toriyama per animali e macchine si sfoga in questo manga dove veramente può accadere qualsiasi cosa. L’opera ottiene un grande successo di pubblico e critica tanto che ne verranno creati due adattamenti anime, vari lungometraggi, speciali televisivi e videogiochi. Dopo quattro anni di grandissimo successo Akira Toriyama comincia ad avere difficoltà nel trovare nuove gag per la sua opera e chiede quindi di poter concludere il manga, con l’ultimo capitolo pubblicato nel 1984.

DRAGON BALL

dragon ball akira toriyama

Durante la serializzazione di Dr. Slump e Arale, Toriyama aveva disegnato altri manga, tra cui Dragon Boy, pubblicato nel 1983. Questa storia era nata dalla grande passione dell’autore per i film sulle arti marziali, in particolare quelli su Jackie Chan, e sarà proprio da quest’opera che nascerà in seguito il manga che noi tutti conosciamo. 

Dragon Ball racconta la storia di Son Goku, un bambino che vive in luogo remoto assieme a suo nonno poi scomparso misteriosamente. Un giorno incontra Bulma, una ragazza che gli parla delle Sfere del Drago, oggetti magici in grado di realizzare qualsiasi desiderio. Bulma si rende presto conto che Goku non è un bambino come gli altri, perché dotato di una gran forza; decide quindi di proporgli di accompagnarla nella sua ricerca e così comincia l’avventura. 

La bellezza di Dragon Ball sta nella sua continua evoluzione. Inizialmente l’opera parte come un manga avventuroso e comico, ricco di gag con esseri antropomorfi e macchine bizzarre che erano il marchio di fabbrica di Toriyama. Con il tempo la vena umoristica va esaurendosi per lasciare spazio ai combattimenti, Dragon Ball Z infatti, la seconda parte dell’opera, si concentra di più sulle violente battaglie tra potenti guerrieri e su minacce sempre più grandi per la Terra e l’intero universo. I combattimenti diventano più intensi e spettacolari, con l’introduzione di trasformazioni come il Super Saiyan, che aggiungono nuovi livelli di potenza ai personaggi. Inoltre, la storia esplora temi più maturi e complessi, come il sacrificio, l’amicizia, e la lotta tra il bene e il male, portando i protagonisti a superare sfide estreme per proteggere i loro cari e il loro mondo.

Toriyama ha dedicato a questo manga gran parte della sua vita creando una vera e propria rivoluzione del genere battle shonen. Dopo la serializzazione di Dragon Ball, durata dal 1984 al 1995, Toriyama ebbe un successo globale assoluto. Il manga e il relativo anime divennero fenomeni culturali, influenzando generazioni di fan e creatori in tutto il mondo. Dragon Ball è stato indiscutibilmente il più grande successo di Akira Toriyama e un vero e proprio fenomeno che ha dato origine anche a diverse serie anime (Dragon Ball, Dragon Ball Z, Dragon Ball GT, Dragon Ball Super e l’imminente Dragon Ball Daima) oltre che a numerosi OAV, senza dimenticare i videogames, il merchandising e molto altro, consolidando il suo status come uno dei franchise più redditizi della storia. 

DOPO LE SFERE DEL DRAGO

Negli anni che precedettero la chiusura di Dragon Ball, circolava la voce che Toriyama avesse inizialmente voluto concludere la serie con l’arco di Freezer. Freezer è uno dei più iconici e potenti antagonisti della serie. La battaglia tra Goku e Freezer è epica e rappresenta uno dei punti cardini della serie, culminando nella trasformazione di Goku in Super Saiyan. Alla fine, lui riuscirà a sconfiggere Freezer, anche se non definitivamente, segnando quello che molti fan considerano un finale naturale per la serie. Tuttavia, il successo e la popolarità di Dragon Ball spinsero Toriyama a continuare la storia, introducendo nuovi archi narrativi e personaggi, tra cui i famigerati androidi e il terribile Majin Bu. Nonostante questo, l’autore continuò a espandere la sua sfera di interessi e collaborazioni, abbracciando anche il mondo dei videogiochi.

Il successo di Dragon Ball attirò l’attenzione di Enix, una delle principali aziende giapponesi di videogiochi. Toriyama fu incaricato di disegnare i personaggi e i mostri per la serie di giochi di ruolo (GDR) Dragon Quest, che debuttò nel 1986. Il design distintivo e accattivante di Toriyama contribuì notevolmente al successo straordinario della serie, rendendola una delle più amate e longeve nel panorama dei videogiochi.

Dragon Quest non solo consolidò la fama di Toriyama come artista versatile e influente, ma mostrò anche la sua capacità di creare mondi e personaggi che andavano oltre il manga, lasciando un’impronta duratura anche nell’industria videoludica. Grazie a queste collaborazioni, Toriyama ampliò il suo pubblico e influenzò ulteriormente la cultura popolare, diventando una figura chiave sia nel mondo dei manga che dei videogiochi.

Nel frattempo, Toriyama continuava a disegnare altri fumetti, principalmente storie brevi, probabilmente perché ciò gli permetteva di gestire meglio le numerose collaborazioni, specialmente nel settore videoludico, tra cui Chrono Trigger – considerato uno dei migliori giochi di ruolo di tutti i tempi –  e Blue Dragon. Parallelamente, continuava a disegnare illustrazioni, copertine, personaggi e mostri per la serie di Dragon Quest, che nel tempo arrivò a dodici capitoli principali più numerosi spin-off, tutti con la sua firma. 

CONCLUSIONI

Akira Toriyama è stato senza dubbio uno dei pionieri del manga shōnen e la sua influenza sul genere è innegabile. La sua serie più famosa, Dragon Ball, ha rivoluzionato il concetto classico del manga shōnen introducendo un mix unico di umorismo, azione e avventura. Questo ha aperto la strada a un nuovo modo di raccontare storie che ha ispirato molti mangaka venuti dopo di lui. Eiichirō Oda, autore di One Piece, è uno degli esempi più noti di creatori influenzati da Toriyama. Oda ha spesso dichiarato pubblicamente quanto Dragon Ball abbia influenzato il suo lavoro, e molti elementi del suo manga, come il senso dell’umorismo, i personaggi eccentrici e le avventure epiche, mostrano chiaramente l’eredità di Toriyama.

Toriyama ha portato il manga shōnen a un livello successivo e moderno, e il suo lavoro ha contribuito a definire il genere per le generazioni successive. Ha dimostrato che i manga possono essere non solo storie di combattimento, ma anche narrazioni complesse e divertenti che esplorano una vasta gamma di emozioni e situazioni. Questo approccio ha aperto nuove possibilità per i mangaka, permettendo loro di sperimentare e innovare. La sua influenza ha plasmato il panorama del manga e continuerà a farlo per molto tempo.

«Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta»

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