Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Maggio 16, 2025

Arancia Meccanica: ritratto della società moderna

3 min read
Correva l’anno 1971 quando Stanley Kubrick decise di dare forma alla distopica ironia di Arancia Meccanica, dando così vita ad un cult cinematografico senza tempo.

“Un uomo che non può scegliere cessa di essere un uomo”.  Così scrive Anthony Burgess nel 1962 in quel romanzo che l’occhio di Kubrick renderà celebre una decina di anni dopo. Una frase che riassume perfettamente l’essenza dell’opera. Arancia Meccanica ruota attorno al concetto di libero arbitrio all’interno di una Londra distopica che altro non è se non il riflesso della società moderna. 

Protagonista è Alex de Large, un giovane delinquente che fa della violenza, o meglio dire dell’ultraviolenza, lo scopo di una vita essenzialmente dominata dal caos. Assieme ai suoi drughi passa le nottate a bere latte+ (latte con aggiunta di mescalina), rapinare, picchiare chiunque gli capiti a tiro, stuprare donne indifese e compiere altri generi di delinquenze. Il caos sembra essere, appunto, l’unico fattore stabile nella sua vita. Nessuna morale né tanto meno rimorso attraversano la mente del ragazzo, guidato unicamente da quella cieca spensieratezza tipica della gioventù. La sua stanza appare quella di un normale adolescente, non fosse per il grosso serpente domestico e quella bizzarra passione per la musica di Beethoven, visibile in ogni angolo. 

Tuttavia, la sua smania di controllo e di incessante violenza finisce per rivolgerglisi contro quando si ritrova colpevole dell’omicidio di una donna innocente. Tradito dai suoi stessi amici e colto in flagrante dalla polizia, Alex vede da questo momento il rapido stravolgimento della propria vita. Dopo un paio d’anni di reclusione, la scienza sembra venire in suo aiuto nel momento in cui il Governo cerca una cavia per una sperimentazione atta a bloccare gli impulsi violenti sui soggetti incriminati. In una società caratterizzata dal sovraffollamento delle carceri, lo Stato cerca dunque nella scienza una risposta ai problemi sociali. L’esperimento in questione prende il nome di “Cura Ludovico” e consiste in una sorta riflesso pavloviano 2.0, ove il soggetto viene sottoposto alla visione di scene violente previa assunzione di determinati farmaci. Ogni volta che Alex vede scene di risse, stupri o genocidi nazisti, il suo corpo subisce forti dolori e nausee capaci di paralizzarlo. Alex diventa così schiavo del proprio corpo, i suoi istinti umani completamente bloccati da una morale atta al bene comune della società. Ed è qui che la citazione iniziale si erge come essenza dell’intero romanzo/film: Alex è ormai incapace di commettere crimini ma non per propria scelta, bensì a causa di quel riflesso incondizionato che ha ormai intaccato la sua psiche. Eppure il Governo non ha come priorità certe questioni etiche e, vedendo la Cura Ludovico come un innegabile successo, rimette in libertà in nostro Alex. 

Catapultato nuovamente nella società, Alex vedrà il proprio entusiasmo affievolirsi rapidamente quando un concatenamento di incontri accidentali metteranno alla prova il suo istinto violento e, di conseguenza, il suo corpo lacerato dalla Cura. Esasperato, privato degli affetti, di una dimora e di ogni punto di riferimento, Alex tenta il suicidio, invano. Svegliatosi sul letto di un ospedale, il protagonista si ritrova ancora sotto il controllo del Governo il quale, avendo ammesso la propria colpa nel disumano uso di simili sperimentazioni, cerca ora di ingraziarsi Alex davanti alla stampa, con quell’ipocrisia e finto interesse tipici della sfera politica. Ciò nonostante, l’ingenuità e la giovane età di Alex lo portano a fidarsi ancora di quel Ministro che l’aveva spinto in un inferno privo di autocontrollo. Tuttavia, la Cura cessa di fare effetto e, sentendo ancora quei primordiali istinti violenti, Alex afferma di sentirsi finalmente guarito. 

Arancia Meccanica è un film controverso, fonte di costanti domande etiche su ciò che è moralmente giusto e cosa non lo è, sul valore dell’essere umano dopo essersi macchiato di un crimine, sui rapporti di potere tra gerarchie sociali. Un film che rappresenta con franchezza e black humor la politica, il sistema carcerario, il gap generazionale, la contrapposizione tra atavici istinti e la loro forzata repressione. Il titolo, non a caso, allude alla metafora dell’individuo come un organismo all’apparenza umano ma intrinsecamente fattosi automa in seguito alla soppressione degli istinti, e di conseguenza dell’umanità, causata dalla Cura. La modernità della vicenda, del linguaggio usato, dei costumi e dei temi affrontati fanno di Arancia Meccanica un pilastro della cinematografia distopica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copyright © All rights reserved. | Newsphere by AF themes.