Giffoni, che shock!
4 min readLa prima edizione del progetto satellite al festival cinematografico è stata l’opportunità per dialogare su importanti temi della nostra contemporaneità.
Si è tenuta dal 16 al 20 Aprile la prima edizione di Giffoni Shock, il nuovo festival dedicato ai creativi che ha trovato spazio nei luoghi storici del Giffoni Multimedia Valley. Centrali, all’interno delle giornate, i più giovani, studenti e non, che avevano come obiettivo quello di dare voce a tematiche e dibattiti legati alla contemporaneità. I ragazzi, coordinati sapientemente e con arguzia, hanno potuto dare vita a veri e propri progetti creativi: dalla messa in scena di opere teatrali, alla scrittura di testi e canzoni, fino alla realizzazione di grafiche e soggetti di animazione. Un esperimento innovativo, stimolante e attrattivo che ha permesso ai partecipanti di riflettere e dialogare, cercando di abbattere gli stereotipi attorno alle loro generazioni. A fianco dei laboratori multidisciplinari anche incontri, musica e film con ospiti conosciuti ed esperti provenienti dai vari ambiti di interesse: dalla cantautrice Big Mama, alla sociolinguista e docente universitaria Vera Gheno, fino al musicista e cantautore Cristiano Godano, frontman dei Marlene Kuntz.
Giffoni Shock, l’evento
Giffoni Shock, evento satellite del più celebre Giffoni ( il festival cinematografico dedicato ai ragazzi) è stato un’occasione per mettere al centro i giovani e le loro idee. Ogni giorno, ognuno di loro, era chiamato ad interrogarsi su temi trasversali come la felicità, la creatività, l’intelligenza artificiale, il lavoro e la diversità. Attraverso interrogativi, che spesso si rivelavano semplici provocazioni, sono nati pensieri, confronti e dialoghi che hanno messo al centro la persona, il suo rapporto con l’altro e la sua complessità all’interno della società. È stata quindi un’opportunità per mettere a nudo la personalità dei partecipanti, il loro IO e le loro fragilità, riconoscendosi in paure, esperienze, errori e insieme vissuti comuni. Uno scambio formativo, divertente e profondo che spesso ha portato a esiti spiazzanti e del tutto inaspettati.
Il collettivo artistico e i film
Centrale all’interno dell’iniziativa anche l’attività del collettivo artistico: 10 creativi giovanissimi chiamati a prendere parte ad una produzione collaborativa. Per una settimana lavorando insieme sul tema, “L’illusione della distanza”, futuri sceneggiatori, attori, cantautori e grafici hanno realizzato progetti di musica, immagini e parole che prenderanno vita durante quest’ultima stagione estiva del festival cinematografico.
Da non dimenticare poi l’ampio spazio dedicato ai contenuti audiovisivi e alla partecipazione delle scuole. Come è da sempre nella natura del Giffoni, l’incontro con gli studenti, specie quello con le scuole, è fondamentale per la buona riuscita di ogni evento e dunque anche durante questa prima edizione, non è mancato il grande cinema a fare da corollario alla moltitudine di eventi. Durante le giornate di sperimentazione è stato protagonista il concorso dedicato ai film brevi con ventidue cortometraggi scelti fra gli oltre duemila provenienti da tutto il mondo. Una giuria composta da giovani e giovanissimi allievi e allieve dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli ha decretato la vittoria del film indiano, A that Doesn’t Fit di Ackshaj Anand, testimonianza della sensibilità dei ragazzi verso i temi trattati nella pellicola.
Interessanti poi sono stati anche gli incontri con gli ospiti intervenuti nelle varie giornate. I giovani in questo caso hanno potuto assistere e dialogare con le varie personalità del mondo della comunicazione, della musica, della letteratura e della scienza diventando a loro volta intervistatori e spettatori attivi dei dibatti che si venivano a creare. Un modo per comprendere più a fondo le tematiche trattate e offrire ai coetanei e agli intervenuti il proprio punto di vista.
Perché era importante esserci
Giffoni Shock è stato dunque un progetto di crescita, di confronto umano e di grande condivisione. Uno spazio all’interno del quale capire e capirsi riflettendo su ciò che ci circonda e su ciò che ci appartiene. Un modo per far sentire la propria voce scevro da qualsiasi giudizio, disagio o approssimazione. Andare oltre quella che è la superficie dell’idea, dell’immagine e della parola ha saputo riconciliare chi scrive con una realtà solo apparentemente decadente rafforzando la convinzione che le giovani generazioni rappresentano vulcani di bellezza, progettualità, forza e diversità. Anime, la cui voce viene spesso inascoltata ma alla quale sarebbe necessario prestare attenzione per cambiare il mondo e la prospettiva del nostro futuro.
Laureata in Scienze della Comunicazione, scrivo per passione occupandomi di cultura. Attualmente sono alla ricerca di un impiego ma negli anni passati ho ricoperto varie figure in ambito digital e comunicazione. Amo il cinema, il teatro e lo spettacolo dal vivo e nutro grande interesse per la scrittura e il giornalismo. Nel tempo libero faccio volontariato e continuo ad ampliare la mia formazione occupandomi di web marketing e comunicazione social.